I


I/O: Input/Output.
IBM: International Business Machine (Big Blue)
ICA: Independent Computing Architecture. WinFrame e' il nome di un prodotto software che, con tecnologia ICA (di Citrix), permette a WindowsNT di fare da server con questa caratteristica:. i client quali Macintosh oppure macchine Unix, oppure ancora PC con sistema operativo MS-DOS possono far girare applicazioni Windows. I client in realta' diventando semplici terminali poiche' e' il server che si occupa di tutta l'elaborazione dei dati. Il protocollo ICA gestisce l'invio degli input e degli output tra il server WinFrame e i client. Questa servizio viene offerto su qualsiasi tipo di rete.
ICC: è l'acronimo di International Color Consortium (consorzio nato nel 1993) fondato con l'intento di creare, promuovere e incoraggiare la standardizzazione e l'evoluzione di una piattaforma comune (aperta e non legata ai vari produttori) di un'architettura e di componenti per la gestione del colore (specifiche tratte da http://www.color.org). Per esempio se si effettua la scansione di una foto e la si stampa con una stampante che ha un profilo per la corrispondenza di colore, non si hai perdita di informazioni rigurdanti il colore. Redatto da Angelo Cresta.

Il pannello di controllo ColorSync di Apple e ICM (Image Color Management) di Microsoft adottano questo standard.


ICDL: International Computer Driving Licence, ovvero Patente Internazionale del Computer. E' l'estensione della Patente Europea del Computer anche a nazioni non facenti parte della comunita' europea. Vedi ECDL e MOUS.
Redatto da Carlo Zambon.
ICMP: In Internet quando accade qualcosa di inaspettato durante il passaggio dei pacchetti da un router all'altro, ogni evento viene riportato tramite questo protocollo. I messaggi ICMP vengono incapsulati nei pacchetti IP e spediti normalmente ai processi di networking e non ai programmi d'utente. A volte pero' capita che qualche programma ci avverta di un disguido riportato tramite questo protocollo. Uno messaggio ICMP nel bel mezzo del nostro schermo potrebbe essere questo "...Time to Live was exceeded etc...". Con questo un router ci ha gentilmente informato che uno dei tanti pacchetti che formavano il file da noi inviato ha incontrato una congestione, e' entrato in un circolo vizioso (loop) oppure aveva il campo TTL troppo basso (vedi IP). Ecco altri messaggi:
  • Destination Unreachable - il router non ha trovato la destinazione del pacchetto.
  • Parameter problem - campo dell'header non valido
  • Redirect - il router informa l'host che ha spedito il pacchetto di un qualche errore
  • Echo Request - messaggio utile per sapere se un host e' presente oppure no (utilizzato in Ping )
  • Echo Reply - come sopra
  • Timestamp request - come sopra con time stamp
  • Timestamp Reply - come sopra
    ICQ: Pronunciare in inglese "ICQ" e' come dire "I SEEK YOU". Letteralmente "I SEEK YOU" significa "ti cerco". ICQ è un programma che permette, una volta collegati in rete, di vedere se una determinata persona che si conosce è in linea oppure no, e permette di dialogarci in diverse maniere, dalla chat pura allo scambio di messaggi di testo od allo scambio di semplici e-mail. Vedi anche IRC
    Redatto da Gianluca Galeandro.

    Nelle ultime versioni di ICQ e' possibile anche dialogare tramite microfono.


    ID: Abbreviazine di Identity. Nel sistema operativo di tipo Unix, tale comando mostra l'identita' di sistema dell'utente (per una descrizione completa si suggerisce la consultazione del manuale online di Unix tramite il comando man id). Per PID, sempre in ambiente Unix, si intende l'identificativo di un processo mentre UID sta per User Identity. GID invece e' l'abbreviazione di Group Identity (attinenze: Account).
    IDC: Internet Data Center, fornitore di servizi per e-business quali: hosting, homing, outsourcing (gestione del proprio sistema informativo affidata ad un fornitore esterno), soluzioni e-commerce.
    IDE: In informatica il termine, che in realta' e' un acrostico, possiede due significati, a seconda del contesto in cui viene collocato.
    1) Parlando di "hardware", il suo significato e' Intelligent (o Integrated) Drive Electronics ed indica un'interfaccia per dispositivi di memorizzazione di massa in cui il controller e' integrato nel dispositivo stesso (e' un sinonimo comunemente usato di ATA).

    2) In un contesto "software" il termine sta per Integrated Development Environment e, come si puo' intuire, indica un "programma" atto a facilitare lo sviluppo di software; l'esempio piu' semplice consiste in un editor di testo che oltre a permette la stesura del codice (in un certo linguaggio) da la possibilita' di compilarlo e di effettuarne il debugging. Vedi anche EIDE e HD.

    Redatto da Marco Lizza.


    IDS: Information Delivery System. Vedi anche SAS.
    IEEE: Acroniomo per Institute of Electrical and Electronics Engineers. Ente statuintense con sede a New York che definisce i modelli di rete e metodi di accesso per opera di ingegneri, studenti e scienziati.
    IFS: Installable File System. E' la porzione di codice del sistema operativo che, agendo tramite un opportuno driver detto "IFS Manager", determina quali File System sono associati alle periferiche di massa presenti (floppy, hard disk, cd-rom, network drive) e ne rappresenta la chiave di accesso per altri componenti.
    Redatto da Enrico Maria Biancarelli
    IIS: Internet Information Server, server Web di Microsoft con servizio FTP, HTTP, Gopher per Windows NT Server.
    IMAP: acronimo di Internet Message Access Protocol (sito ufficiale: www.imap.org). IMAP permette l'accesso ad un server mail e di manipolare i messaggi come se si stesse lavorando in locale, in altre parole non è necessario scaricare i file. Questo tipo di accesso offre maggiore elasticità rispetto al POP (Post Office Protocol) che è stato pensato per l'uso offline, nel senso che i messaggi vengono scaricati e quindi cancellati dal server. Infatti è il metodo migliore se si ha un solo account e più computer che vi accedono (per esempio un notebook ed un PC), in altre parole permette di condividere le risorse del server.
    Redatto da Angelo Cresta
    IMHO: Acronimo per "In My Humble Opinion", equivalente a "secondo il mio modesto parere".
    Implementazione: realizzazione di un progetto ("idea"). Nell'ingegneria del software e nella programmazione orientata agli oggetti solitamente si intende la realizzazione di cio' che viene offerto da un'interfaccia.
    Infobahn: ted. bahn, corsia, via. Si riporta il risultato di una ricerca condotta da Patrizia Finotello, contributrice del Dizionario Informatico:
    Il termine "bahn" deriva dal tedesco, significa corsa e nel nostro contesto il termine infobahn, come del resto 'linkbahn', 'vitabahn', 'gamebahn', 'hallbahn' definisce un punto dal quale partono diversi collegamenti all'interno di una rete. Nello specifico di infobahn ci si riferisce alla versione europea di una superstrada dell'informazione (information superhighway), un vettore di informazioni in cui si tenta di offrire il meglio dei servizi Internet. Comunque, in alcuni contesti infobahn indica una rete ad alta velocità, in particolar modo con riferimento ad Internet.
    Redatto da Patrizia Finotello
    Informatica: dal francese, informatique. Contrazione di informazione automatica. Termine coniato dall'ingegnere francese Philippe Dreyfus nel 1962. Disciplina che aiuta a risolvere problemi di una parte semplificata della realta', tramite tecniche e metodi per la rappresentazione (istruzioni), l'elaborazione (CPU), la conservazione (memoria) e la trasmissione dell'informazione (bit). Il computer quindi, ancora secondo l'architettura Von Neumann, e' il mezzo per realizzare questi 4 punti elencati.
    Information Retrieval: Nel 1951 Calvin Moores disse: "L'Information Retrieval (IR) abbraccia gli aspetti "intellettuali" della descrizione dell'informazione e le sue specifiche per "cercare"; comprende inoltre un qualsiasi sistema, tecnica o macchina impiegati per effettuare le operazioni (per la ricerca)".
    Recentemente i metodi e le procedure di ricerca non si limitano al reperimento di documenti in forma testuale (p.e ricerca in Internet tramite webportal), ma anche delle immagini. La tecnologia utilizzata per reperire le immagini (VIR, Visual Information Retrieval) si occupa di riconoscerle ed identificarle in base alla loro forma, colore, contorno, sfondo, retino ed altre caratteristiche (vd. QBIC). Gli Informatio Retrieval Agent sono agenti che cercano informazioni partendo da criteri definiti dall'utente (parole chiave) ma la loro ricerca e' fondata piu' sui concetti contenuti nei documenti web piuttosto che sulla quantita' delle parole chiave ivi presenti (Rif. Architext di Excite, ConText di Oracle).
    Information Technology: termine che esprime l'insieme di tutte le tecnologie per l'elaborazione, la memorizzazione, l'utilizzo e la comunicazione dell'informazione. Cfr. telematica.
    Libro sull'IT:
  • I.T. Information Technology - Orizzonti ed implicazioni sociali delle nuove tecnologie, Aut. Miles Ian, Rush Howard, Turner Kevin, Ed. Baskerville.
    Informazione: nel contesto dei database l'informazione e' l'incremento di conoscenza acquisita dai dati. I dati sono gli elementi di informazione costituiti da simboli che devono essere elaborati. In altri termini l'informazione e' la semantica dei dati; se p.e. mi viene fornita la seguente ennupla di attributi: (Barcellona, Venezia, 3, 3) i metadati (o schema) forniscono la sintesi dei dati, l'interpretazione:
    Squadra ospitante risultato finale Squadra ospite
    Barcellona 3 - 3 Venezia
    Volo IB in data da a delle ore
    3 marzo Barcellona Venezia ...

    ini: I file con estensione .ini sono comuni file di testo che contengono informazioni per la configurazione di MS Windows e di programmi per questo sistema operativo. Dalla versione 95 di Windows i file .ini sono stati sostituiti dal registro di configurazione, un unico file binario monolitico contenente tutte le informazioni di configurazione di tutti i programmi per Windows in formato compresso; tuttavia, alcuni programmi (tra i quali anche lo stesso Windows, con i file win.ini e system.ini) utilizzano ancora i .ini per immagazzinare i loro dati.
    Instruction count: numero di istruzioni nel programma.
    Intel: Azienda produttrice di componenti hardware (CPU) fondata da Gordon Moore e Bob Noyce. Lavori in corso
    Intelligenza Artificiale: Termine adottato da John McCarthy (matematico) nel 1955. Si occupo dei metodi di apprendimento per poterli simulare con una macchina.
    Interattivo: termine che si applica ad un programma che richiede la collaborazione dell'utente. Ogni comando dell'utente comporta una risposta del calcolatore.
    Interfaccia: (dal latino: inter facies, lett. fra le facce, che si interpone tra le facce). 1) Dispositivo hardware che permette a due unita' di connettersi fisicamente e quindi di scambiare segnali in un senso o in entrambi i sensi. 2) Confine condiviso definito da caratteristiche comuni di interconnessione. 3) Punto di passaggio fra due zone di un sistema o fra due sistemi, in cui vengono adattate informazioni, impulsi e segnali in modo da essere capiti dalla parte ricevente dopo una trasmissione, un esempio puo' essere l'interfaccia seriale RS232-C. Ad esempio i segnali che vengono inviati dal calcolatore alla stampante, devono essere adattati tramite un'interfaccia in modo che la stampante "capisca" i comandi che gli vengono inviati. 4) Nella programmazione e' l'entita' che si interpone per esempio tra processi. 5) Nei linguaggi di progammazione l'interfaccia definisce parametri e risultati p.e. di una funzione ma non dice niente su come questa funzione venga implementata. Riporto una frase divertente detta dall'Ing. Osvaldo Carlon riguardante l'interfaccia: "Sembra ormai accertato che le scimmie parlino tra loro; sia l'uomo che le scimmie hanno bocca e orecchi per scambiare suoni, cioe' hanno esattamente la stessa interfaccia."
    Interleave: invio di blocchi di dati alternativamente a due o piu' stazioni su un sistema multipunto, o immissione di bit o caratteri altrnativamente in frazioni di tempo in un TDM.
    Modello TCP/IP Internet: da INTERconnected NETworks, reti interconnesse, rete di reti. Ogni rete, p.e. una LAN, e' costituita da un insieme di computer (nodi) tra loro connessi, e ciascun computer per poter comunicare in internet (e quindi con altri computer) deve adottare un "linguaggio comune" dettato dai protocolli del modello TCP/IP.
  • Come e' nata Internet?
    Il DoD (Department of Defense - Pentagono) per garantire a prova di bomba nucleare la rete di comunicazione tra le basi militari degli Stati Uniti creo nel 1966 l'agenzia ARPA (Advanced Research Project Agency) per la realizzazione di una rete di computer. La ricerca fu affidata ad alcune universita' americane, e gia' nel novembre del 1969, vennero connessi tra loro i seguenti istituti della California: Stanford University UCLA (University of California at Los Angeles), UCSB (University of California at Santa Barbara). La AT&T nei suoi laboratori (Bell), sempre nel 1969, stava lavorando ad un potente sistema operativo denominato UNIX. Successivamente, grazie all'avvento della rete commissionata dall'ARPA (Arpanet) e di Unix, si e' potuto definire quell'insieme di protocolli che hanno permesso la comunicazione tra computer e reti eterogenee.

    Con un clic del mouse sull'anteprima dell'illustrazione qui a fianco, si puo' osservare com'e' strutturato, in modo semplificato, il modello TCP/IP (l'immagine GIF occupa 112KB e le sue dimensioni sono 798x590 pixel). I protocolli consentono agli utenti di una determinata rete l'utilizzo dei servizi o delle risorse a disposizione sulle altre reti.

    Note: se queste risorse o questi servizi stanno su un computer (nodo) appartenente p.e. ad una rete Ethernet, per poterla raggiungere da qualsiasi utente di Internet e' necessario utilizzare il protocollo ARP. Esistono reti che non si basano sul modello TCP/IP e pertanto non sono considerate appartenenti ad Internet comunque è possibile comunicare con queste mediante posta elettronica grazie ai gateway, gli interpreti dei differenti protocolli delle reti interessate. Ecco una mappa delle nazioni connesse ad internet ma purtroppo risalente al 1995: Internet nel mondo.


    Internet Cafe': Locale pubblico che, a pagamento, mette a disposizione dei clienti l'utilizzo dei PC connessi ad Internet. In questi locali ci si puo' incontrare anche per sfidarsi ad un qualche gioco di rete (LAN Party). Gli internet cafe' sono diffusi soprattutto nelle localita' turistiche. Un valida alternativa all'Internet cafe' e' la Biblioteca Multimediale.
    Internetworking: Una collezione di reti (p.e. LAN) interconnesse tra loro, che possono essere eterogenee nei protocolli, nella topologia, nella larghezza di banda delle connessioni, nella grandezza dei pacchetti.
    Interpolazione: Lat. Interpolazio, -onis "modifica, inserimento". In matematica l'interpolazione e un procedimento per determinare in modo approssimato valori incogniti, partendo da valori noti. Con l'interpolazione lineare p.e. ci si avvicina ai valori delle incognite presenti in un intervallo tra due punti per mezzo di una linea retta che unisce quei due punti:

    Con questa formula ci siamo avvicinati al vero valore del ln3. Avremmo raggiunto una maggiore precisione se i due campioni fossero stati piu' vicini a ln3.
    Parliamo ora dell'interpolazione bilineare nel campo della grafica. Quando uno scanner acquisisce un'immagine alla massima risoluzione possibile, p.e. a 4800 dpi, non e' detto che questa risoluzione sia ottenuta unicamente dal numero di sensori presenti nel CCD. Non e' detto quindi che all'aumento della risoluzione, corrisponda una vera acquisizione dei particolari dell'immagine. Anzi, il piu' delle volte, risoluzioni molto alte sono frutto di semplici ingrandimenti eseguiti con specifici algoritmi. Se uno scanner ha una risoluzione ottica (reale) di 600 dpi, non c'e' alcun algoritmo che aggiusta l'immagine con l'effetto di sfocatura (blurring), dopo un ingrandimento che ha messo in evidenzia l'effetto aliasing. Uno scanner a 600 dpi reali, per arrivare a 4800 dovrebbe avere una definizione ottica 8 volte piu' grande (600x8 = 4800). In realta' questa "alta definizione" non aggiunge ulteriori dettagli a quelli gia' acquisiti a 600 dpi; ingrandisce semplicemente l'immagine acquisita a 600 dpi di otto volte.
    Se facciamo la scansione di una zona bianca e nera a 4800 dpi, l'immagine in output sara' sempre costituita da una zona bianca e una nera con 2 differenze pero', la prima e' che l'immagine su monitor apparira' molto grande e la seconda e' che nella zona di confine dei due colori non ci sara' una netta distinzione tra bianco e nero ma una una serie di livelli di grigio, dal piu' scuro al piu' chiaro.
    Diciamo che viene calcolata la media cromatica tra i punti adiacenti, in altri termini vengono aggiunti quei pixel presumibilmente presenti nell'intervallo compreso tra la zona bianca e quella nera, tramite il procedimento di interpolazione. Questi punti, aggiunti via software, potrebbero non esistere; al loro posto potrebbero esserci dei colori diversi dalla scala di grigi, solo che non sono stati catturati dal CCD. Infatti, se tra i due punti adiacenti (bianco e nero) dell'immagine da scandire ci fosse una striscia verticale sottilissima p.e. di colore rosso, questa non verrebbe registrata dai sensori, a causa dell'insufficiente potere risolutivo.
    Quindi una possibile elaborazione software che effettua l'interpolazione considererebbe solo i 2 punti effettivamente scanditi, e solo a partire da questi ricostruirebbe altre 7, o forse piu', gradazioni di grigio (vedi fig.). Anche in questo caso, come nel caso della funzione ln, l'errore dell'approssimazione (il grado di sfocatura) diminuisce se il CCD e' piu' "fitto" di elementi fotosensibili. Esiste un altro algoritmo utilizzato in astrometria, appartenente alla famiglia delle sinc-interpolation, denominato Lanczos-3 che ottimizza le immagini spaziali eliminando parzialente l'effetto sfocatura.


    Interruzione: L'interrupt e' un segnale tramite il quale le schede di espansione e gli altri componenti hardware richiedono la CPU. Ogni componente dovrebbe utilizzare un proprio interrupt. interna: interruzione generata all'interno di un programma, prevedibile (sincrona, cont. asincrona). Attinenze: Context Switch del processo

    Interruzione di I/O:

    • Gestione software (polling) o a controllo di programma. Il programma che effuettua l'operazione di I/O controlla la disponibilita' dei dispositivi (stampanti, modem). Se lo stato dei dispositivi viene interrogato poche volte si posso perdere dei dati, nel caso opposto la CPU rimarrebbe bloccata dalle operazioni di I/O . Il controllo viene restituito al processo dopo il completamento dell'I/O.
    • Gestione hardware: restituzione immediata del controllo al processo utente. Un dispositivo (controller) segnala un evento alla CPU che provvede al salvataggio dello stato della CPU (store del contenuto dei registri nello stack). Inizia l'operazione di I/O e di seguito ripristina lo stato riportando lo stato della CPU com'era prima dell'interruzione, senza dover attendere che le operazioni di I/O siano terminate. Ad operazione di I/O conclusa il dispositivo invia un interrupt alla CPU che completa il trattamento di tale operazione ed in fine l'unita' centrale riprende le esecuzioni delle istruzioni precedenti a quest'ultima interruzione.
    Attinenze: Context Switch del processo.


    Intranet: rete interna aziendale in cui i protocolli di comunicazione tra i nodi sono quelli del modello TCP/IP, gli stessi utilizzati per Internet. Vedi anche Extranet.
    Inverse Multiplexer: abbr. IMUX. Vedi Multiplexer.
    IOS: sistema operativo per router Cisco.
    IPv4: Internet Protocol (versione 4). Il termine puo essere riferito al pacchetto, al protocollo, oppure all'indirizzo.
    I campi del PACCHETTO:
    • Protocol IP Version: traccia la versione del protocollo per il datagram (indica il mese e l'anno). Vd. IPv6.
    • IHL: campo a 4 bit che indica la lunghezza del header in word (32 bit), quindi per sapere la lunghezza dell'header sara' necessario moltiplicare il numero di questo campo per 32. Se non c'e' il campo Option (vedi piu in basso), l'header occupera' (min.) 5 word ossia il campo avra i bit settati a 0101 altrimenti potra' avere settato un numero di bit maggiore ma al massimo 15 bit (=1111) da cui si ottiene un header IP di 15*32bit = 60 byte.
    • Tipo di servizio: il campo e' costituito da 8 bit; l'host informa il subnet quale tipo di servizio vuole, ad es. maggiore veloce a scapito di possibilita' di errore oppure priva di errori ma piu' lenta, siamo nel caso di un FTP. 3 bit definiscono la precedenza, bassa se sono tutti a 000 (datagramma a precedenza normale) mentre se sono posti a 111 (= 7) hanno priorita' massima (priorita' network control packet). Ad esempio per quest'ultimo caso potrebbe esserci un pacchetto che ci avverte che il nostro messaggio e' stato scartato dalla rete per il TTL (vedi Time To Live sotto). Altri tre bit per definire Delay, Troughput, Reliability non utilizzati come del resto gli ultimi 2 bit.
    • Total length: campo a 16 bit, definisce sia la lunghezza header e dati che puo' essere al max 65535 byte (quasi 64k).
    • Identification: campo a 16 bit ove uno stesso identificatore segnala che i frammenti (vedi MTU) appartengono ad uno stesso datagram.
    • DF, don't fragment: campo a 1 bit, posto a 1 se nel caso l'host non sia capace di riassemblare i pacchetti. La frammentazione da 576 byte o meno deve essere ammessa da qualsiasi macchina in rete.
    • MF, more fragments: campo a 1 bit, ogni frammento eccetto l'ultimo hanno questo bit settato per capire se il pacchetto e' stato completato.
    • Fragment offset: campo a 13 bit, definisce lo spiazzamento del frammento all'interno del datagram.
    • Time To Live (TTL): campo a 8 bit, utilizzato come contatore e decrementato di un "hop" ogni volta che il pacchetto IP raggiunge un router. Se questo campo raggiunge lo zero il pacchetto viene eliminato dalla rete. Comunque per eliminare il pacchetto si adotta anche un timer. Dopo l'eliminazione, viene spedito un messaggio di attenzione dal router all'host che ha inviato il pacchetto, per mezzo del protocollo ICMP. Il TTL e' evita quindi che un pacchetto possa viaggiare ininterrottamente in Internet.
    • Protocol: definisce il protocollo, ad esempio TCP o UDP.
    • Header checksum: corretto se rimane a zero all'arrivo.
    • Source address campo a 32 bit che definisce la macchina da cui e' stato spedito (indirizzo IP del network)
    • Destination address campo a 32 bit che definisce indirizzo IP dell'host.
    • Options: spazio riservato per aggiornamenti di protocollo, i campi sono:
      • sicurezza: specifica se il messaggio non deve passare per determinate nazioni.
      • routing obbligato: descrive il percorso da seguire, nell'eventualita' che qualche tabella di routing sia corrotta e quindi c'e' l'emergenza di spedizione o misurazioni (p.e Ping?)
      • Loose source routing il pacchetto ha una lista di indirizzi da seguire con la possibilita' di poter passare anche per altri router, utile a scopi commerciali.
      • Record route: opzione che permette di allegare l'indirizzo IP di ogni router transitato, in questo modo e' possibile capire se c'e' qualcosa che non va nell'algoritmo di routing (chi lo dice che un pessimo Algoritmi non faccia passare un pacchetto partito da Milano per Venezia via Rio de Janeiro?)
      • Timestamp: campo simile a Record route con l'aggiunta del tempo di transito.
    Il PROTOCOLLO invece esegue il checksum dell'header e non dell'intero pacchetto. Infatti l'header viene ricalcolato dai router perche' ognuno di questi decrementa di una unita' il valore presente nel campo Time to Live, (queste unita' si misurano in termini di hop ossia salti). Il checksum e' utile per controllare nei router la presenza di errori generati anche da word danneggiate in memoria. L'algoritmo somma tutti i 16 bit (half word) del campo checksum header di ogni pacchetto e se il resto e' 0 l'header e' assunto corretto.

    L'INDIRIZZO IP viene assegnato dal NIC. Ogni host o router ha un indirizzamento IP univoco (a meno di altre soluzioni per gli host, si veda p.e. NAT/SUA). Le classi sono cosi' suddivise:

  • A (1.0.0.0 - 127.255.255.255) il marcatore di classe e' 0, 126 reti con 16 milioni di host ciascuno
  • B (128.0.0.0 - 191.255.255.255) il marcatore di classe e' 10, 16382 reti con 64000 host ciascuno
  • C (192.0.0.0 - 223.255.255.255) il marcatore di classe e' 110, 2 milioni di reti con 254 host ciascuno
  • D (224.0.0.0 - 239.255.255.255) il marcatore di classe e' 1110, multicast indica un gruppo di host
  • E (240.0.0.0 - 247.255.255.255) prossimo utilizzo 00..0 (0) indica questo host o questa rete,
  • 11..1 (=-1) indica Broadcast in questa rete (es: LAN). Se la parte NET_ID e' tutta 0 allora si vuole indicare un host in questa rete. Se la parte HOST_ID e' tutta 1 si vuole indicare un Broadcast del pacchetto in una rete (LAN) remota. Loopbaking 127.xx.yy.zz per testare la rete locale da un sender che non conosce il proprio numero. Vedi anche TCP/IP, PPP.
    IPv6: Di Alessandro C..
    E' stato ideato come evoluzione e non come rivoluzione di IPv4. I cambiamenti principali introdotti nel nuovo protocollo si possono raggruppare nelle seguenti categorie:
    • Capacita' di instradamento e indirizzamento espanso. IPv6 aumenta la dimensione dell'indirizzo IP da 32 a 128 bit per supportare piu' livelli gerarchici di indirizzamento (cfr. dns) ed un numero molto piu' grande di nodi indirizzabili.
    • Una semplificazione del formato dell'header (vd. IPv4). Dal confronto delle intestazioni della versione 4 e della versione 6 di IP si puo' verificare che alcuni campi dell'header IPv4 sono stati rimossi o resi opzionali, per ridurre il peso dell'elaborazione del datagramma e per contenere il piu' possibile l'occupazione di banda dovuta all'intestazione, nonostante la maggiore dimensione degli indirizzi. Anche se gli indirizzi IPv6 sono quattro volte piu' lunghi di quelli IPv4, l'header IPv6 e' solo due volte piu' grande di quello IPv4.
    • Supporto migliorato per le opzioni. Cambiamenti nel modo in cui le opzioni dell'header IP sono codificate permettono un forwarding piu' efficiente, limiti meno stringenti sulla lunghezza delle opzioni e maggiore flessibilita' nell'introduzione di nuove opzioni. Il loro uso diventa realmente possibile.
    • Meccanismo di individuazione dei flussi. E' stata aggiunta una nuova funzionalita' per permettere l'individuazione dei pacchetti appartenenti a particolari flussi di dati per i quali il mittente richiede un trattamento speciale.
    • Possibilita' di estensioni future per il protocollo. Forse il cambiamento piu' significativo in IPv6 e' l'abbandono di un protocollo che specifica completamente tutti i dettagli a favore di un protocollo che consente di inserire delle estensioni.
    • Ottimizzazione delle funzioni di controllo. Il protocollo ICMP (Internet Control Message Protocol) per IPv6 comprende al suo interno la gestione dei Gruppi Multicast ed i cosiddetti meccanismi di Neighbor Discovery: tra questi sono particolarmente importanti i meccanismi di auotoconfigurazione dei terminali e quelli di risoluzione indirizzi.
    • Un nuovo tipo di indirizzo chiamato indirizzo anycast. Questo indirizzo identifica un insieme di nodi, ma un datagramma spedito a tale indirizzo viene inoltrato a uno solo di essi.
    • Capacita' di autenticazione e privacy.
    • Allineamento su 64 bit anziche' su 32 bit.

    Ipermedia: per ipermedia si intendono dei documenti interconnessi con dei link. Queste connesioni sono fatte su immagini, video, suoni, ecc ... e sono a loro volta collegate con una base di dati. Quindi l'utente che accede ai documenti e' libero di scegliere il percorso da seguire, passando da un documento all'altro con il semplice fatto di aver scelto per esempio un suono .... Per esempio le pagine che state leggendo sono un ipertesto, infatti sono pagine che permettono una consultazione non semplicemente lineare, ma permettono di andare in profondità su un documento, scegliendo per esempio un link che va a spiegare meglio un termine utilizzato. Quindi gli ipertesti fanno parte della famiglia IPERMEDIA, che raggruppa sia i testi che qualunque altro tipo di documento che permette questo tipo di navigazione.
    Redatto da Angelo Cresta.
    Ipertesto: Testo tratto da un saggio di Paolo De Lazzaro: "XML - L'ipertesto sbarca sul Web"
    Laureato in Paleografia e diplomatica, lavora presso la divisione Ricerca e sviluppo della Informatica e telecomunicazioni (IT) s.p.a. di Pomezia (Roma).

    Theodor Holm Nelson conio', in un saggio pubblicato nel 1965, il termine "ipertesto": (in realta' la teoria dell'ipertesto, per quanto cio' possa risultare un paradosso, e' piu' vecchia ancora del termine che ora la descrive)

    "Lasciate che io introduca il termine "ipertesto" per rappresentare un insieme di materiale scritto o figurato interconnesso in un modo cosl complesso da non poter essere rappresentato su carta. Esso pur contenere sommari o mappe dei suoi contenuti e delle relazioni che vi intercorrono; puo' contenere annotazioni, note a fondo pagina di coloro che vi hanno lavorato sopra [..] tale sistema correttamente disegnato e gestito, presenta grandi potenzialita' nel campo educativo per l'ampia gamma di scelte, per il suo senso di liberta', per la sua presa intellettuale. Un sistema come questo puo' crescere indefinitamente, includendo gradualmente sempre maggiori conoscenze [..].
    iper: e' il significato di estensione [..], questo prefisso rappresenta l'impossibilita' di rappresentare le informazioni contenute attraverso una rappresentazione lineare, come una stringa di testo."

    Bisognava aspettare il 1989, o meglio l'aumento delle capacita' di calcolo e di archiviazione dei computer, perche' queste suggestioni potessero essere raccolte dalla tecnologia per diventare realta' nei laboratori del CERN di Ginevra grazie a Tim Berners-Lee che diede il La al World Wide Web con l'intento, inizialmente, di sviluppare un sistema di pubblicazione e reperimento dell'informazione distribuito su rete geografica che tenesse in contatto la comunita' internazionale dei fisici. Il resto e' storia recentissima, l'avvento dei browser, l'enorme diffusione di internet, il successo enorme dell'HTML e il rilancio dell'ipertesto come forma della comunicazione del futuro. Il link (collegamento ad altre informazioni) e' l'elemento chiave che la tecnologia informatica ha fornito alla comunicazione permettendo quel salto reso dal suffisso "iper" per cui un testo diventa un "ipertesto". Gli studi teorici sull'ipertesto hanno da tempo definito diverse tipologie di link, tra le quali e' fondamntale ricordare le seguenti:

  • link bidirezionali
  • link multiplo (uno a molti e molti a uno)
  • link che puntano su sezioni strutturali di un documento
  • link che identificano una sequenza di documenti interrelati
  • link definiti all'esterno del documento

    Da subito HTML attraverso l'elemento A e il suo attributo HREF ha assicurato la possibilita' di saltare da un punto ad un altro del documento o dell'intero Web, e gia' questo dal punto di vista dell'accesso permette soluzioni infinite, con l'unico limite della fantasia e del tempo speso dai creatori di documenti per immaginare e realizzare i collegamenti. Purtroppo pero' nel far questo ha utilizzato solo una delle diverse tipologie di link, la piu' semplice, quella del lnk unidirezionale in due varianti, il link point to topics (ancore) e quello point to point (tra documenti).

    Ecco il contributo di Marco Lizza: Uno dei pionieri dell'ipertesto e' stato Vannevar Bush che nel suo documento "As we may think" descrive un dispositivo prevalentemente meccanico, basato su microfilm, che avrebbe permesso una fruizione non sequenziale dei documenti.


    IRC: Internet Relay Chat, sistema di comunicazione che permette agli utenti di chiaccherare e trasferire programmi in tempo reale attraverso internet.
    ISA: Industry Standard Architecture. Bus attraverso il quale i vari componenti del computer comunicano tra di loro. Con un troughput che varia dai 4 ai 5 MB, disponibile in versioni da 8 e 16 bit. Vedi architettura.
    Clicca qui ISDN: Integrated Services Digital Network. Rete digitale a servizi integrati. Termine introdotto nel 1971 dall'ITU (International Telecomunication Union, Organizzazione delle Nazioni unite per la standardizzazione). Aziende o professionisti utilizzano il collegamento ISDN per garantire velocita' nelle trasmissioni in rete. Anche se questo sistema di trasmissione digitale dell'informazione avviene su linea telefonica, sono necessari dei collegameti speciali. La velocita' di trasmissione e' compresa tra i 64.000 e i 300.000 bps. Ecco un link dedicato all'ISDN: http://alumnus.caltech.edu/~dank/isdn/. Clicca sulla scheda ISDN. Lavori in corso.
    ISO: International Organization for Standardization. Nata nel 1947 a Londra, questa organizzazione a partecipazione volontaria presiede alla regolamentazione degli standard internazionali (per l'Italia l'UNI) riguardanti molteplici settori tra i quali compaiono gli elaboratori e la trasmissione dei dati. Nel 1978 l'ISO propose OSI, un modello a livelli per l'architettura di rete per l'interconnessione dei sistemi di costruttori diversi. L'adesione facilita la collaborazione e la comunicazione nel settore dell'economia e della ricerca.
    ISO-latin-1: o ISO-8859-1. Set di caratteri a 8 bit che vanno ad estendere quelli ASCII. Questo insieme di caratteri comprende i 128 ASCII (a 7 bit) piu' altri 128, tra caratteri speciali ed europei. Riportimamo qui a fianco un'immagine del set di caratteri ISO-Latin-1.
    Per vedere l'immagine in grandezza reale con Netscape e analogamente con Internet Explorer:
    utenti PC - cliccare con il tasto destro del mouse sulla figura e scegliere View image
    utenti Mac - un clic prolungato sulla figura e scegliere il comando Open this Image
    .
    Nota: nella tabella alcuni caratteri non sono presenti (p.e. dal primo al trentaduesimo); per questi caratteri mancanti si faccia riferimento al termine ASCII (immagine).
    Cfr. Unicode.
    ISP: Internet Service provider o piu' semplicemente il provider. L'ISP a sua volta e' connesso ad un provider piu' grande, al NSP
    Istruzione: il comando singolo che la CPU sa eseguire e che viene raccolta dalla memoria durante la fase di fetch (vedi Decodifica).
    ISV: Indipendent Software Vendor. Software House che versando un eventuale quota annuale, lancia nel mercato i propri prodotti grazie al supporto delle grandi compagnie quali IBM (AS/400), Microsoft, HP, Apple, etc. Le grandi aziende incoraggiano questo tipo di collaborazone data l'impossibilita' di coprire ogni settore informatico, offrendo in cambio p.e. una capillare diffusione del prodotto della Software House, la riduzione di costi di distribuzione, il proprio logo come certificazione del prodotto ISV. I vantaggi da una e dall'altra parte vengono riportati nel programma ISV stilato dalla grande Azienda.
    IT: acronimo di Information Technology.
    ITU: acronimo di International Telecommunications Union, organizzazione che promuove gli standard per la telecomunicazione, spesso confusa con il CCITT (Comitato Consultivo Internazionale per la Telegrafia e la Telefonia - Europa), che è una sua componente.
    In collaborazione con Alessandro Silvestri.



    H TASTIERA J
    Il motore di ricerca del Dizionario Informaticov1.03

    Solo connessi ad Internet potete utilizzare DizSearch

    Termini mancanti/suggerimenti ?

    © Copyright 1997-2001 by Francesco Longo, flongo@dsi.unive.it

    Homepage Dizionario Informatico