Il pannello di controllo ColorSync di Apple e ICM (Image Color Management) di Microsoft adottano questo standard.
Nelle ultime versioni di ICQ e' possibile anche dialogare tramite microfono.
2) In un contesto "software" il termine sta per Integrated Development Environment e, come si puo' intuire, indica un "programma" atto a facilitare lo sviluppo di software; l'esempio piu' semplice consiste in un editor di testo che oltre a permette la stesura del codice (in un certo linguaggio) da la possibilita' di compilarlo e di effettuarne il debugging. Vedi anche EIDE e HD.
Redatto da Marco Lizza.
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Con un clic del mouse sull'anteprima dell'illustrazione qui a fianco, si puo' osservare com'e' strutturato, in modo semplificato, il modello TCP/IP (l'immagine GIF occupa 112KB e le sue dimensioni sono 798x590 pixel). I protocolli consentono agli utenti di una determinata rete l'utilizzo dei servizi o delle risorse a disposizione sulle altre reti.
Note: se queste risorse o questi servizi stanno su un computer (nodo) appartenente p.e. ad una rete Ethernet, per poterla raggiungere da qualsiasi utente di Internet e' necessario utilizzare il protocollo ARP. Esistono reti che non si basano sul modello TCP/IP e pertanto non sono considerate appartenenti ad Internet comunque è possibile comunicare con queste mediante posta elettronica grazie ai gateway, gli interpreti dei differenti protocolli delle reti interessate. Ecco una mappa delle nazioni connesse ad internet ma purtroppo risalente al 1995: Internet nel mondo.
Con questa formula ci siamo avvicinati al vero valore del ln3. Avremmo raggiunto
una maggiore precisione se i due campioni
fossero stati piu' vicini a ln3.
Parliamo ora dell'interpolazione bilineare nel campo della grafica. Quando uno
scanner acquisisce un'immagine alla massima risoluzione
possibile, p.e. a 4800
dpi, non e' detto che questa risoluzione sia ottenuta
unicamente dal numero di
sensori presenti nel CCD. Non e' detto quindi che all'aumento della risoluzione,
corrisponda una vera acquisizione dei particolari dell'immagine. Anzi, il piu'
delle volte, risoluzioni molto alte sono frutto di semplici ingrandimenti eseguiti
con specifici algoritmi. Se uno scanner ha una
risoluzione ottica (reale) di 600
dpi, non c'e' alcun algoritmo che aggiusta l'immagine con l'effetto di sfocatura
(blurring), dopo un ingrandimento che ha messo in evidenzia l'effetto
aliasing. Uno
scanner a 600 dpi reali, per arrivare a 4800 dovrebbe avere una definizione
ottica 8 volte piu' grande (600x8 = 4800). In realta' questa "alta definizione" non
aggiunge ulteriori dettagli a quelli gia' acquisiti a 600 dpi; ingrandisce
semplicemente l'immagine acquisita a 600 dpi di otto volte.
Se facciamo la scansione di una zona bianca e nera a 4800 dpi, l'immagine in
output sara' sempre costituita da una zona bianca e una nera con 2 differenze
pero', la prima e' che l'immagine su monitor apparira' molto grande e la seconda
e' che nella zona di confine dei due colori non ci sara' una netta distinzione
tra bianco e nero ma una una serie di livelli di grigio, dal piu' scuro al piu'
chiaro.
![]() | Diciamo che viene calcolata la media cromatica tra i punti adiacenti, in altri termini vengono aggiunti quei pixel presumibilmente presenti nell'intervallo compreso tra la zona bianca e quella nera, tramite il procedimento di interpolazione. Questi punti, aggiunti via software, potrebbero non esistere; al loro posto potrebbero esserci dei colori diversi dalla scala di grigi, solo che non sono stati catturati dal CCD. Infatti, se tra i due punti adiacenti (bianco e nero) dell'immagine da scandire ci fosse una striscia verticale sottilissima p.e. di colore rosso, questa non verrebbe registrata dai sensori, a causa dell'insufficiente potere risolutivo. |
Quindi una possibile elaborazione software che effettua l'interpolazione considererebbe solo i 2 punti effettivamente scanditi, e solo a partire da questi ricostruirebbe altre 7, o forse piu', gradazioni di grigio (vedi fig.). Anche in questo caso, come nel caso della funzione ln, l'errore dell'approssimazione (il grado di sfocatura) diminuisce se il CCD e' piu' "fitto" di elementi fotosensibili. Esiste un altro algoritmo utilizzato in astrometria, appartenente alla famiglia delle sinc-interpolation, denominato Lanczos-3 che ottimizza le immagini spaziali eliminando parzialente l'effetto sfocatura. | ![]() |
Interruzione di I/O:
L'INDIRIZZO IP viene assegnato dal NIC. Ogni host o router ha un indirizzamento IP univoco (a meno di altre soluzioni per gli host, si veda p.e. NAT/SUA). Le classi sono cosi' suddivise:
Theodor Holm Nelson conio', in un saggio pubblicato nel 1965, il termine "ipertesto": (in realta' la teoria dell'ipertesto, per quanto cio' possa risultare un paradosso, e' piu' vecchia ancora del termine che ora la descrive)
"Lasciate che io introduca il termine "ipertesto" per rappresentare un
insieme di materiale scritto o figurato interconnesso in un modo cosl
complesso da non poter essere rappresentato su carta. Esso pur contenere
sommari o mappe dei suoi contenuti e delle relazioni che vi intercorrono;
puo' contenere annotazioni,
note a fondo pagina di coloro che vi hanno
lavorato sopra [..] tale sistema correttamente disegnato e gestito, presenta
grandi potenzialita' nel campo
educativo per l'ampia gamma di scelte, per il
suo senso di liberta', per la sua presa intellettuale.
Un sistema come questo
puo' crescere indefinitamente, includendo gradualmente sempre maggiori
conoscenze [..].
iper: e' il significato di estensione [..], questo
prefisso rappresenta l'impossibilita' di rappresentare le
informazioni
contenute attraverso una rappresentazione lineare, come una
stringa di testo."
Bisognava aspettare il 1989, o meglio l'aumento delle capacita' di calcolo e di archiviazione dei computer, perche' queste suggestioni potessero essere raccolte dalla tecnologia per diventare realta' nei laboratori del CERN di Ginevra grazie a Tim Berners-Lee che diede il La al World Wide Web con l'intento, inizialmente, di sviluppare un sistema di pubblicazione e reperimento dell'informazione distribuito su rete geografica che tenesse in contatto la comunita' internazionale dei fisici. Il resto e' storia recentissima, l'avvento dei browser, l'enorme diffusione di internet, il successo enorme dell'HTML e il rilancio dell'ipertesto come forma della comunicazione del futuro. Il link (collegamento ad altre informazioni) e' l'elemento chiave che la tecnologia informatica ha fornito alla comunicazione permettendo quel salto reso dal suffisso "iper" per cui un testo diventa un "ipertesto". Gli studi teorici sull'ipertesto hanno da tempo definito diverse tipologie di link, tra le quali e' fondamntale ricordare le seguenti:
Da subito HTML attraverso l'elemento A e il suo attributo HREF ha assicurato la possibilita' di saltare da un punto ad un altro del documento o dell'intero Web, e gia' questo dal punto di vista dell'accesso permette soluzioni infinite, con l'unico limite della fantasia e del tempo speso dai creatori di documenti per immaginare e realizzare i collegamenti. Purtroppo pero' nel far questo ha utilizzato solo una delle diverse tipologie di link, la piu' semplice, quella del lnk unidirezionale in due varianti, il link point to topics (ancore) e quello point to point (tra documenti).
Ecco il contributo di Marco Lizza: Uno dei pionieri dell'ipertesto e' stato Vannevar Bush che nel suo documento "As we may think" descrive un dispositivo prevalentemente meccanico, basato su microfilm, che avrebbe permesso una fruizione non sequenziale dei documenti.
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