Sia G = (V, E) un
grafo connesso e indiretto.
Una
componente biconnessa è un insieme massimale di
archi tale che due archi qualsiasi dell'insieme giacciono su di uno
stesso ciclo semplice.
Un ciclio
è semplice se il percorso contiene almeno un arco e i
vertici del ciclo v1, v2, v3, ..., vn (con v1=vn) sono tutti
distinti.
Un insieme A
è massimale se non ammette
estensioni.
Si chiama
ponte del grafo G quell'arco tale che se rimosso
disconnette G (vedi figura). In altri termini sono quegli archi che
non giaccio su nessun ciclo semplice di G e quindi su nessuna
componente biconnessa.
Si dice
punto di articolazione del grafo G un vertice che se
rimosso disconnette G. (es. vertici 4 e 6)
Da queste
definizioni si può dedurre che ci siano uno o molteplici cicli
semplici all'interno di una componente biconnessa per cui alcuni
archi e alcuni vertici potrebbero essere esclusi da qualche ciclo ma
due archi a scelta dell'insieme devono essere percorsi da un medesimo
ciclo semplice.
Dopo queste
premesse diamo alcuni esempi di utilizzo reale delle componenti
chiamate anche 2- edge connected.
Si puo'
notare che ciascun nodo giacente nelle componenti biconnesse e'
collegato ad altri nodi con almeno due archi.
La proprieta' di
possedere cicli semplici, peculiare a questo tipo di componenti, ci
permettera' di risolvere situazioni in cui se si dovesse interrompere
una connessione all'interno di un ciclo, un nodo
qualsiasi della componente biconnessa potrà ancora comunicare
con i rimanenti nodi. (v. fig.)

Il nodo avente una
sola connessione potrà operare su questa unica risorsa per
informare eventualmente tutti gli altri nodi del disguido
sopravvenuto.
Inoltre se
l'interruzione non interessasse i ponti, non ne sarebbero informati
solo i nodi delle componente ma, se necessario, pure quelli di tutte
le altre componenti, per cui in prospettiva di un progetto sarebbe
conveniente rinforzare l'arco in questione, esempio che vedremo
meglio successivamente.
La precedente
figura fa ancora al caso nostro se si pensa che gli archi mancanti
possono essere considerati come connessioni congestionate. Infatti se
dovesse presentarsi questo inconveniente nel cammino da 2 a 3
partendo dal nodo 4 la soluzione più immediata sarà
quella di passare per il nodo 5.
Chiaramente dei
nodi che non appartengono ad alcuna componente non avranno modo di
far conoscere la loro situazione in caso di guasto (p.e. nodo
x).
In altri termini
le componenti biconnesse ci permetteranno di evitare alcuni
ostacoli (interruzioni) o punti deboli (congestione)
all'interno di un grafo. Non si escludono ulteriori vantaggi non
presenti in questo appendice.
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CONNESSIONI DI MAGGIORE
RILIEVO
Non solo, i ponti
trasportano un flusso di dati maggiore se supponiamo che le
componenti comunichino tra loro. Infatti come spesso accade in
Internet i messaggi entrano ed escono da una LAN che in questo caso
possiamo rappresentare come la componente A. Per far fronte a questa
diversita' di carico tra connessioni semplici, cioe' quelle interne
alle componenti, e ponti si potrebbe aumentare la largheza di banda
di questi ultimi.
Conoscendo
poi la lunghezza dei ponti e delle connessioni più "semplici",
si potrebbe preventivare i costi dell'intera
struttura.

Le
componenti biconnesse potrebbero interessare non solo l'ambito
informatico (rete di calcolatori) ma anche le reti stradali,
elettriche o di teleferiche.
In
quest'ultimo caso osservando l'immagine si puo' notare una componente
biconnessa. Anche se dovesse guastarsi un impianto, rappresentato da
un'abitazione con pilone, i rimanenti nodi rimarrebbero
collegati.
Inoltre, per
quanto detto precedentemente, al fine di mantenere la connessione e'
ammesso che cada una fune portante per ogni ciclo presente nella
componente, vale a dire 2 funi qualsiasi della figura.

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